Premio cultura Che Fare: i sei finalisti

Ultimi metri al traguardo per l’edizione numero 1 del premio cultura Che Fare: in palio 100mila euro. I progetti in gara, superata la selezione preliminare (gli oltre 500 candidati sono diventati 32), nelle scorse settimane si sono sottoposti al giudizio e al voto della Rete (vedi alla voce “passaparola”) e il 13 gennaio è stata proclamata la ‘sestina’ dei finalisti.

Sono sei, infatti, anziché cinque, i progetti selezionati, vista la differenza minima registrata tra il quinto e il sesto classificato: solo 7 voti! A questo punto la parola passa alla giuria di qualità costituita dallo scrittore Andrea Bajani, il filosofo Roberto Casati, l’economista Paola Dubini, il semiologo Gianfranco MarroneArmando Massarenti, responsabile del Domenicale del Sole 24 Ore.

La proclamazione del vincitore è attesa per martedì 29 gennaio.

Ecco i sei finalisti:

  1. Lìberos Il progetto, promosso dall’associazione Lìberos, è la risposta anticrisi lanciata dal mondo del libro e della cultura sarda. Una rete sociale, con attività on e offline, che ha deciso di puntare sulla forza delle proprie relazioni e competenze per progettare e realizzare iniziative letterarie, offrire servizi culturali e costruire opportunità di lavoro. 4497 voti
    La via sarda alla cultura fa sempre più scuola
  2. Artribune JOBS E’ il primo progetto per la ricerca e offerta di lavoro riservato ai soggetti impegnati nel settore culturale. Un ventaglio di opportunità, con un raggio d’azione internazionale (interfaccia in inglese), a disposizione di studenti, operatori del settore, università, privati e istituzioni. Promosso dalla piattaforma Artribune.   4415 voti 
    Occupiamoci di noi
  3. Fondazione di Comunità Locale Rione Sanità Progetto di riqualificazione urbanistica, artistica e sociale, promosso dall’associazione L’Altra Napoli, il cui obiettivo è la costituzione di un ente non profit che favorisca lo sviluppo della comunità del Rione Sanità di Napoli. Capitale umano e patrimonio storico-artistico per promuovere la cultura della responsabilità sociale e della solidarietà. 4379 voti
    La Napoli che (ri)sana
  4. Crisi 2.0 Promosso dal Comitato Teatro Valle Bene Comune – nato all’indomani dell’occupazione del Teatro da parte di un gruppo di lavoratori dello spettacolo che protestavano contro i tagli della cultura e l’assenza di una politica a tutela delle arti – è il progetto pilota attraverso il quale si intende rendere operativa l’attività dell’omonima Fondazione (oltre 5000 soci e un patrimonio di 150mila euro). L’idea è creare un nuovo polo per la formazione di tutti i soggetti coinvolti nella creazione scenica. 4373 voti
    Teatro Valle Bene Comune forever
  5. Diaforà Promosso dalla Cooperativa la Fenice, proprietaria del Monastero della Ripa, ad Albino (BG), il progetto si propone di trasformare l’antico convento quattrocentesco in un centro studi interdisciplinare. Dall’archeologia alle neuroscienze, passando attraverso le pratiche artistiche, letterarie, teatrali e musicali, un programma focalizzato sulla diversità e la natura umana. Uno spazio in grado di catalizzare le risorse locali e promuovere sviluppo economico e culturale. 4338 voti
    Dalle preghiere ai fatti
  6. Casa del Quartiere di San Salvario E’ un progetto, già in fase di startup, promosso dall’Agenzia per lo sviluppo locale di San Salvario. Un laboratorio di attività sociali e culturali, già attivo nel quartiere San Salvario di Torino, che nei prossimi due anni intende realizzare nuove iniziative di promozione e diffusione della cultura, con la cooperazione di cittadini, artisti e associazioni. 4331 voti
    Torino è sempre Torino

Un grande in bocca al lupo per tutti!!

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